MacOs Catalina: vale la pena aggiornare?
Riscrivo questo post, presente nella precedente versione del blog, andato perso tra i vari rifacimenti. Anzi, farò di più: lo aggiornerò ad oggi, a circa 5 mesi dal lancio.
MacOs Catalina è l’ultima release del celebre sistema operativo di Apple, che giunge all a versione 10.15, e che come sempre, è completamente gratuito per tutti i possessori di un Mac.
Bisogna dire che MacOs Catalina, rispetto ai sistemi precedenti, ha avuto qualche problemino di compatibilità con diversi programmi, a causa del termine del supporto alle applicazioni a 32bit. Qualcuno l’ha addirittura paragonato a Windows Vista, per la mole di problemi che ha portato agli utenti.
Io stesso ne sono stato toccato: diverse applicazioni che ho acquistato nel corso degli anni sono diventate inutilizzabili in quanto compilate a 32 bit. Gli sviluppatori, ahimè, han deciso di non supportarle più. La perdita “maggiore” per quel che mi riguarda è stato Face Filter Pro, un editor grafico volto all’ottimizzazione di ritratti. Reallusion, che lo ha sviluppato, ha deciso di non aggiornarlo, lasciando a bocca asciutta numerosi utenti.
Ho avuto qualche contraccolpo anche con diversi VST e plugin musicali, specialmente quelli di Waves e di Izotope. Per alcuni a distanza di mesi, sono state rilasciate delle fix. Per altri no. Alla fine per non impazzire, ho aggiornato quelli incompatibili, sborsando mio malgrado un bel po’ di soldini.
Colpa di Apple? O colpa degli sviluppatori?
Le beta di MacOs sono disponibili solitamente dal giugno precedente la release definitiva. Ma è anche vero che molti sviluppatori prima di metter mano ai propri software, attendono la versione finale del sistema operativo.
Certo è che dismettere le app a 32 bit, specie quelle senza possibilità di upgrade, ha creato una scossa nel parco utenti della Mela. Ma Apple non è nuova a queste scelte drastiche, e chi la sceglie, tutto sommato deve sapere che potrebbe ritrovarsi con hardware o software non più disponibili (anche se a dirla tutta, Apple ha sempre avvisato per tempo).
Last but not least, nVidia ha cessato lo sviluppo di drivers per le Geforce (beh, il timore come sapete è nato con Mojave, ed è diventato una conferma con Catalina). Io che utilizzato una GTX970 sul Mac Pro ho dovuto issare bandiera bianca e vendere il Mac, che per quanto potente, per me era divenuto obsoleto.
Fino ad ora sembra che da quanto ho deto MacOs Catalina sia un disastro.
Ma non è così: il nuovo sistema risulta veloce, stabile e sicuro anche con macchine di quasi 6 anni fa. L’ho installato su un Mac Mini Late 14 e su un MacBookAir Early 2015, e fatto salvo per le app a 32 bit, non ho riscontrato rallentamenti o problemi.
Le macchine sono sempre reattive e le varie migliorie a livello di sistema e delle applicazioni native (e per native intendo le app targate Apple) ne fanno una piattaforma ideale per lavorare e divertisi.
Se siete poi tra i fortunati possessori di un macbook pro di ultima generazione, con scheda video 3D dedicata, anche i videogame gireranno alla grande.
Tra le varie novità, si fa notare l’assenza di iTunes, scissa in 3 app: Podcast, Musica e TV. App mirate che funzionano bene. Per il sync del proprio iPhone o iPad, si utilizza semplicemente il Finder.
L’app Foto secondo me è migliorata ulteriormente, anche se Apple ha rimosso la possibilità di effettuare stampe e fotolibri direttamente dall’app. Esistono comunque app di terze parti che suppliscono alla mancanza.
Se avete un iPad di ultima generazione, potrete addirittura utilizzarlo come schermo aggiuntivo del Mac, tramite la funzione Sidecar.
Morale della favola: siete venuti in possesso solo oggi di un Mac? Catalina fa per voi.
Arrivate dai sistemi precedenti? Prima di aggiornare cercate online a che punto è la compatibilità delle vostre app. Mettete in conto un possibile upgrade a pagamento di quelle che già avete (ma solo se vi servono realmente). Altrimenti restate su Mojave. Ma presto potreste ritrovarvi tagliati fuori dalle ultime app “pro” di Apple (ad esempio se utilizzate Logic Pro X o Final Cut Pro X) che per un motivo o per l’altro, tendono a dismettere versioni troppo vecchie di MacOs anche se a conti fatti non esiste una vera necessità.