Un paio di giorni fa Apple ha presentato la nuova linea di Mac basato sul processore M1 (Apple Silicon). Sto parlando dei nuovi MacBookAir, MacBookPro e Mac Mini.

Devo essere sincero: speravo in un aggiornamento del Mac Mini! Sto ancora utilizzando un mac Mini del 2014 (un dual core con 16 GB di RAM), che sebbene si comporti ancora egregiamente, mostra il fianco quando lavoro su progetti un po’ complessi di FinalCut e Logic.

La presentazione di Apple, come da copione, è un tripudio del reparto marketing, e credo di non essere stato l’unico, al termine, a correre sul sito per vedere costi e personalizzazione, con l’idea di aggiornare il proprio Mac.

Nelle varie fasi dell’evento di Apple, sono stati sottolineati più volte i pregi dei nuovi processori con claim del tipo 3x più veloce dei pc più venduti, 9x più veloce nella grafica, ecc. Chiaramente sono valori da prendere un po’ con le pinze, anche perchè dal sito ufficiale, guardando le varie noticine, ci si rende conto che i confronti o sono fatti con i modelli base della generazione precedente dei mac, o con non ben dichiarati “pc windows più venduti”.

Quello che, al di là dei numeri (magari anche gonfiati) è passato a noi utenti, però, è che questi nuovi Mac costano qualcosina meno e sembrano dannatamente veloci e reattivi.

Da poco circolano in rete alcuni benchmark realizzati da GeekBench dove i nuovi M1 asfaltano senza tante cerimonie le cpu montate sui Macbook Pro da 16″. Anche un benchmark di Affinity Photo indica come elevati i risultati ottenuti dagli M1.

Molte app sono già pronte per la nuova architettura: sia quelle di Apple, che quelle della suite Affinity, ma anche altri grossi nomi stanno portando i propri software sulla nuova piattaforma. Mi pare di aver letto che anche DaVinci Resolve sia pronto (o se non lo fosse, siamo ai nastri di arrivo).

Io? Io ho provato a chiamare in Apple per un ordine, ma le linee erano sature ed ho ripiegato sulla chat. Volevo acquistare la versione Intel del Mini, maxata su quasi tutto, ma ringrazio qualche santo che mi ha fatto ripensare alla cosa.
Da un lato infatti parrebbe che i top di gamma abbiano ancora le cpu intel (vedi appunto il Mac Mini 6core intel del 2018). Uno potrebbe pensare “se i top sono intel, vuol dire che i modelli inferiori con M1 non li raggiungono in termini di prestazioni”. Poi però i primi bench mi hanno fatto pensare che potrebbe essere anche questa una mossa di marketing (magari per far fuori gli stock intel). Tra l’altro avevo messo a carrello anche una eGPU di Blackmagic, ma poi ho anche scoperto che i nuovi Mac per ora non supportano eGPU.

Insomma, alcune certezze hanno iniziato a vacillare, e ho deciso di attendere ancora un paio di settimane per capire veramente, in condizioni di utilizzo reale, come si comportano i nuovi Mac.

Ad esempio: i nuovi Mac M1 possono equipaggiare massimo 16 GB di RAM. Io puntavo ad almeno 32 GB, ma ho letto che la RAM in questi nuovi processori è saldata nel chip, e che gli M1 per ora reggono massimo 16 GB. Poi vedo le porte Thunderbolt: solo 2 rispetto alle 4 del modello intel. Un vero peccato… anche se ad una TB posso agganciarci una dockstation ricca di porte per ogni necessità (e quindi non soffrirei troppo la mancanza di altre 2 TB “native”).

Oggi per cercare di capire di più anche sul discorso RAM, ho fatto un test (abbastanza stupido se vogliamo) lanciando diverse app, ed esportando un progetto di 4 ore da Finalcut utilizzando Compressor. Nel mentre, Finalcut renderizzava la timeline.
Alla fine avevo aperto: Final Cut, Compressor, PHPStorm, Sketch, Skype, Telegram, Spark, Safari, Affinity Photo e Affinity Publisher ed il monitor delle risorse. Ebbene, stavo occupando sì i due core al 97%, ma la ram allocata era sui 12 GB… ne avevo ancora 4 liberi.
Ovvio, 32 GB fanno la loro porca figura per app che li sfruttano fino in fondo, ma se già nel mio workflow non saturo i 16 GB del Mac, magari sulla piattaforma ARM dell’M1, che mi aspetto sia più ottimizzata degli x86, la RAM verrà gestita ancora meglio. Probabilmente aprendo 50 immagini 4k in Affinity Photo (su PC Windows sono riuscito a sfruttare 32 GB di RAM proprio con questa app) mi ritroverò il sistema in lag selvaggio, ma magari invece potrei stupirmi.

Poi c’è un altro aspetto da considerare: non tutte le applicazioni sono pronte per gli Apple Silicon, tantomeno per Big Sur. Un esempio? I plugin musicali di Waves, Izotope, Elektron ed altri ancora non sono pronti per i nuovi sistemi. Se stiamo lavorando su un progetto, meglio restare ancorati a Catalina ed alle macchine intel.

Non solo l’audio ha avuto qualche contraccolpo: ColorFinale, celebre plugin di color grading per FinalCut, ha mostrato alcuni problemi su Big Sur… e probabilmente non è l’unico.

Per non parlare di tutte quelle app “datate” per le quali non è detto che gli sviluppatori eseguiranno un porting su piattaforma ARM. Certo, Rosetta 2 promette miracoli, ma per certe applicazioni potrebbe non essere in grado di mantenere la compatibilità col passato.

Per cui che si fa? Compriamo subito i nuovi Mac? Ci teniamo quelli che abbiamo? Ci lanciamo sulle ultime versioni intel nello store di Apple?

Per quel che vale, io direi che se sei nuovo al mondo Apple, non hai pretese “pro”, e parti da un parco software contenuto, il nuovo M1 con Big Sur è il modo migliore per conoscere la Mela. Inutile andare sugli intel che verranno supportati per un tempo limitato.

Se hai già un Mac che funziona bene, ma è molto datato, tieni duro ed attendi i prossimi benchmark. Se confermano la bontà delle nuove piattaforme ARM, e se le app che usi sono già state migrate (o se scopri che Rosetta le farà girare senza problemi), abbandona intel in favore dell’Apple Silicon M1.

Se hai appena comprato un Mac (diciamo negli ultimi 6 mesi), tienilo, sfruttalo finchè dura, e cambialo solo tra 3 o 4 anni (o di più), quando probabilmente saranno uscite le nuove versioni del chip di Apple, ottimizzati in base a quanto uscirà da qui ai prossimi 12 mesi in termini di problematiche o ottimizzazioni. E quando magari intel non verrà più supportata da MacOs (inutile dire che prima o poi capiterà, come è stato con gli OSX PowerPC).

Io rientro nella seconda categoria: il mio Mini e l’Air sono del 2014… 6 anni fa, eppure si comportano ancora benissimo. Non ho aggiornato a Big Sur per i vari plugin audio che utilizzo, e tutto sommato potrei andare anche avanti finchè le mie macchine si friggeranno. L’idea di passare a qualcosa di più performante (principalmente per Logic e Finalcut) c’è, e non avendo fretta, attendo i primi benchmark seri sulle nuove macchine (dimenticavo: costano anche meno delle controparti intel). Se mi convincono, magari tra un paio di mesi, se non escono news relative a bug o guasti imprevisti, potrei farci un pensierino. Se invece alla resa dei conti venisse fuori che al di là del comparto grafico tutto il resto è aria fritta, o attendo la seconda generazione degli Apple Silicon, o in maniera un po’ sconsiderata, mi lancio sul mini intel con eGPU, e so che starò a posto per altri 6 anni.

Al di là delle mie scelte, Apple ha dimostrato che l’esperienza fatta con iPad e iPhone ha ripagato: hanno svecchiato il mondo laptop/desktop con un processore che, se manterrà le promesse, ha dato già nella sua prima incarnazione molta polvere ad AMD e Intel. Una scelta coraggiosa, che se non mostrerà cambi di rotta, e se la concorrenza non saprà svecchiarsi, potrebbe diventare nei prossimi 5/10 anni l’unica leader del mercato desktop/laptop.

Scritto da

RenderWarrior

Programmatore, musicista, videomaker, videogamer, eterno sognatore, e divoratore di fumetti e film in CGI.